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L’età delle scelte: genitori e figli davanti alla scuola superiore

La scelta della scuola superiore rappresenta uno dei primi momenti in cui un ragazzo o una ragazza si confronta con una decisione che influenzerà il proprio futuro. È una tappa delicata, che spesso porta con sé emozioni contrastanti: curiosità e entusiasmo, ma anche paura di sbagliare e incertezza.
In questo percorso, il ruolo dei genitori è fondamentale: non tanto quello di decidere al posto dei figli, quanto piuttosto di accompagnarli nel processo di scelta con ascolto, fiducia e sostegno. A 13 o 14 anni i ragazzi si trovano in una fase di profonda trasformazione. Stanno costruendo la propria identità, sperimentando interessi e passioni, ma non sempre hanno una piena consapevolezza delle proprie potenzialità o dei propri limiti. È normale che le loro idee possano cambiare rapidamente o apparire confuse: la scelta della scuola superiore, quindi, non è solo una questione di piani di studio o sbocchi futuri, ma anche un passo importante nella crescita personale.

Il rischio della proiezione: quando la scelta diventa dei genitori

Spesso, in buona fede, i genitori tendono a orientare i figli verso percorsi che ritengono più sicuri, prestigiosi o coerenti con le proprie aspettative. Tuttavia, ogni ragazzo è unico e possiede un proprio modo di apprendere, interessi personali e sogni che meritano ascolto.

Un consiglio utile è chiedersi: sto aiutando mio figlio a scegliere ciò che desidera davvero, o sto cercando di proteggerlo da una mia paura (del fallimento, dell’incertezza, del cambiamento)?
Guidare non significa decidere, ma offrire strumenti per una scelta consapevole.

Contemporaneamente, essere di supporto non significa lasciare i figli soli nella scelta. Significa camminare accanto a loro, aiutandoli a leggere con maggiore chiarezza le proprie attitudini e i propri limiti.
Un modo efficace per farlo è quello di riflettere insieme, con calma, sui pro e i contro delle diverse opzioni:

Che tipo di materie preferisci?
Ti piace studiare teoricamente o lavorare in modo pratico?
Riesci a mantenere la concentrazione a lungo?
Cosa ti immagini di fare “da grande”, anche solo per sogno?

Questo confronto non deve trasformarsi in un interrogatorio, ma in un dialogo aperto, che aiuti il ragazzo a conoscersi meglio e a ragionare sulle scelte in modo più realistico.

Il valore della guida genitoriale

Quando si dice che i ragazzi devono “scegliere da soli”, non significa che debbano farlo senza guida. A questa età, non possiedono ancora tutti gli strumenti per orientarsi in modo maturo e consapevole. Ecco alcuni consigli per accompagnarli nella scelta.


1. Prima dell’open day: prepararsi insieme

Informarsi sulle scuole e sui loro indirizzi, leggendo programmi e profili formativi.
Definire aspettative e domande: cosa vogliamo capire da questa visita? Quali dubbi vogliamo chiarire?
Coinvolgere il figlio nella scelta degli open day da visitare, evitando di imporre solo quelli preferiti dai genitori.

2. Durante l’open day: osservare e ascoltare

Ambiente e clima scolastico: come si percepisce l’atmosfera? Gli studenti sembrano sereni e motivati?
Modalità di accoglienza: chi presenta la scuola? Sono coinvolti anche alunni o ex studenti? Questo aiuta a cogliere la qualità del rapporto educativo.
Didattica e metodologia: è una scuola più teorica o più laboratoriale? Quale approccio didattico valorizza?
Organizzazione e servizi: come sono gli spazi, i laboratori, la tecnologia, le opportunità extracurriculari?
Relazione docenti–studenti: emerge un clima di fiducia, dialogo e rispetto reciproco?

Durante la visita, è importante dare spazio al figlio: lasciarlo osservare, chiedere, esprimere impressioni personali.

3. Dopo l’open day: riflettere insieme

Cosa ti è piaciuto di più? Cosa ti ha lasciato perplesso?
Ti sei immaginato lì, in quella scuola? Ti sentiresti a tuo agio?
Pensi che il modo di studiare o lavorare che richiedono sia adatto a te?

L’obiettivo non è indovinare il percorso “giusto” al primo colpo, ma aiutare i ragazzi a crescere nella capacità di scegliere, di ascoltarsi e di affrontare con fiducia i cambiamenti.

Se la scelta è fatta insieme, con dialogo, ascolto e serenità, diventerà comunque un’esperienza di crescita preziosa — per i figli, ma anche per i genitori, che imparano a lasciarli andare un po’ di più, con il cuore pieno di fiducia.

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