CENTRO INTEGRATO PER INFANZIA E ADOLESCENZA | Dr CONSUELO DEL DESTINO | PSICOLOGIA BAMBINI LA SPEZIA

Lo Svilupo del Linguaggio

Lo sviluppo del linguaggio segue alcune tappe che sono comuni a tutti i bambini.

SUONI e VOCALIZZI

I bambini producono suoni fin dalla nascita ; i suoni prodotti nelle prime settimane di vita sono suoni contestualizzati come gorgoglii , sbadigli ( suoni di natura vegetativa) e suoni legati al pianto . Col passare del tempo il bambino inizia a capire che quei suoni così casuali provengono proprio da lui e inizia a produrli per “ gioco” , si esercita a ripeterli ed è cosi divertente che ci riprova , ancora e ancora giocandoci in modo sistematico … ecco i primi Vocalizzi !!! I vocalizzi comprendono una varietà di suoni che non hanno la struttura propria del linguaggio ma permettono di poter iniziare i primi scambi comunicativi: l’adulto imita i suoni prodotti dal bambino invitandolo ad uno scambio e viceversa . Iniziano le prime protoconversazioni : il bambino risponde con vocalizzi all’adulto che gli parla e gli fa conoscere sempre più suoni nuovi attirando la sua attenzione. Compaiono i primi suoni vocalici e i primi suoni consonantici (/m/ /n/ /p/ /b/ /t/)

LALLAZIONE o BABBLING

Quando si parla si lallazione parliamo di una specifica fase dello sviluppo del linguaggio che compare verso i 4-6 mesi in cui il bambino inizia a dire una serie di sillabe composte da consonante- vocale. Quella che si presenta intorno ai 6 mesi è definita lallazione canonica o reduplicata perché il bambino ripete una sillaba o sequenze della solita sillaba mamama, tatatata, papapa. Ma attenzione genitori!! anche se è molto piacevole sentire il bambino pronunciare questa sequenza di suoni queste, ahime , non sono prime parole perché non vengono prodotte ancora con intenzionalità.

Tra i 10 -12 mesi la lallazione canonica lascia spazio alla lallazione variata: il bambino inizia a ripetere sequenze sillabiche più lunghe , più complesse e diverse tra loro (bata, tadu, nadabo…) Da questa fase in poi la variabilità fonetica si affina sui suoni propri della lingua madre. La fase della lallazione è un prerequisito fondamentale dello sviluppo del linguaggio perché permette al bambino di pronunciare le prime parole utilizzando gli schemi fonetici esercitati nel periodo della lallazione .

GESTI COMUNICATIVI

Con gesti comunicativo intendiamo tutte quelle azioni corporee utilizzate al fine di comunicare , primo fra tutti il contatto oculare. I gesti iniziano a comparire tra i 9-12 mesi e sono gesti deittici . Tra i gesti deittici c’è l’indicare (indice della mano disteso verso l’oggetto di interesse), il mostrare (il bambino mette l’oggetto che ha in meso sulla linea di sguardo della persona con cui sta comunicando ) e il richiedere (palmo della mano verso l’alto). Sono gesti legati al contesto. Dopo i 12 mesi compaiono i gesti simbolici o referenziali , si rivolgono ad un referente specifico e hanno un significato che non varia in base al contesto , per esempio , aprire e chiudere la mano per dire “ciao”. Questa fase è importante perche in contemporanea alla produzione dei gesti compaiono anche le prime parole. Il bambino dice “ da “ con il palmo della mano aperto vero l’alto rivolgendosi all’adulto che ha in mano una macchinina Mano a mano che il vocabolario del bambino aumenta (circa 50 parole) l’uso dei gesti diminuisce gradualmente fino a scomparire del tutto.

PRIME PAROLE

La differenza tra le prime parole prodotte e la lallazione è che il “mama “ prodotto tra i 6-8 mesi non ha alcuna finalità comunicativa e non si riferisce ad una persona precisa mentre invece il “mamma” detto a 12 mesi , magari volgendo lo sguardo verso la mamma o indicandola perchè vuole essere preso in braccio è intenzionale … è arrivata la prima parola!!!

DALLA OLOFRASE ALLA FRASE A PIU PAROLE

Quando si parla di sviluppo di linguaggio va considerata la variabilità individuale e gli intervalli di tempo di acquisizione delle varie tappe non devono essere considerati in maniera estremamente rigida . Le prime parole possono comparire tra i 10-17 mesi ; l’esplosione del linguaggio tra i 13-25 mesi. In media intorno ai 18 mesi si verifica quello che viene definito il “boom” del linguaggio: il bambino ogni giorno impara e ripete tantissime parole (possono passare da 50 a 200 parole nel giro di poche settimane) In questa fase il bambino è in grado di sostenere uno scambio comunicativo utilizzando l’olofrase , una frase costituita da una sola parola il cui significato implicito corrisponde a quello di una frase completa es : “Andiamo“ dice la mamma e il bimbo risponde “brum“ “Si , andiamo con la macchina“ e il bimbo continua “nonna“ “ si , andiamo dalla nonna

Quando il loro bagaglio lessicale inizia ad ampliarsi avrà sufficienti strumenti da poter combinare fra di loro più parole e formare delle frasi minime: “mamma pappa“ per dire mamma voglio mangiare “muuu aaam“ la mucca mangia. Questa varie fasi dello sviluppo sfumano l’una nell’altra ed è importante osservare il bambino e stimolare il più possibile ogni prerequisito e lo sviluppo di un vocabolario ricco e intellegibile rispettando i tempi del bambino ma allo stesso tempo rivolgendosi a logopedisti professionisti anche prima dell’anno d’età per poter valutare eventuali campanelli d’allarme e consigliare al meglio i genitori su come stimolare il linguaggio

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