ADHD
Disturbi da deficit di attenzione e iperattività
Protocoli specialistici dalla Diagnosi al Trattamento
Ipertattività
Impulsività
Disattenzione
CENTRO INTEGRATO PER INFANZIA E ADOLESCENZA | Dr CONSUELO DEL DESTINO | PSICOLOGIA BAMBINI LA SPEZIA
Il valore aggiunto del nostro Centro Integrato è quello di proporre una selezione di professionalità altamente qualificate per accompagnare bambini, ragazzi e le loro famiglie in un percorso di sostegno che – a piccoli passi – possa creare consapevolezza e gestione delle criticità. La nostra filosofia è quella di integrare le nostre competenze per poter offrire servizi differenziati che rispondano in modo dinamico e sinergico alle esigenze e al bisogno del singolo individuo o nucleo familiare che chiede il nostro aiuto.
Con soli genitori o genitori e bimb*
Durata: 1 ora circa
In media 3-5 ore con èquipe multidisciplinare
Con relativa definizione protocollo di trattamento
Con definizione dei tempi e modalità in base alla problematica
Nella gestione consapevole della difficoltà da parte dei familiari e del bambino
Consuelo è psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta, iscritta all’Ordine degli Psicologi Liguria con il numero 2637.
Laureata in Scienze dell’Educazione e contestualmente in Psicologia dell’età Evolutiva presso l’Università Pontificia di Roma, ha partecipato al Master in Disturbi Specifici dell’Apprendimento presso l’Università Pontificia di Roma e parallelamente si è specializzata con l’equipe dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in Neuropsicologia – Disturbi del Neurosviluppo – Disturbi Specifici dell’Apprendimento – Disturbo dell’Attenzione – Iperattività – Disturbi dello Spettro Autistico (DSAp – DSA – BES) conseguendo il titolo in esperta in materia.
Svolge attività clinica di diagnosi autorizzata dalla Regione Liguria – valide legalmente nelle scuole – riabilitazione e potenziamento di difficoltà / disturbi dell’apprendimento, difficoltà di attenzione, iperattività, disabilità cognitiva e disagio emotivo relazionale, disturbi del comportamento alimentare nell’infanzia e nell’adolescenza e plusdotazione.
Opera sul territorio nazionale con corsi di formazione rivolti ad insegnanti, psicologi, logopedisti, educatori.
Svolge inoltre attività di supporto alla genitorialità e attiva percorsi di Parent Training.
Dott.ssa Michela Stagnaro
Neuropsichiatra Infantile
Prof. Mauro Mauri
Psichiatra
Dott. Maurizio Simonini
Psicologo e Psicoterapeuta
Dott.ssa Federica Manucci
Psicologa
Dott. Luciano Devoli
Medico Dietologo
Dott.ssa Francesca Briganti
Logopedista
Dott.ssa Giulia Giovanelli
Psicomotricista
Dott.ssa Francesca Galati
Pedagogista e Tutor dell’Apprendimento
“Un connubio perfetto tra grande professionalità ed empatia! Un grazie di cuore x aver contribuito ad alzare la qualità della vita mia e delle mie bimbe!”
“La Doc è favolosa e professionale, mette pienamente a proprio agio, senza sentire il distacco paziente-terapeuta.”
La dottoressa pur rimanendo nella sua posizione ha instaurato con noi un rapporto confidenziale e positivo, per me un'esperienza molto positiva!
“Ha risolto le mie crisi di panico che combattevo da più di un anno. Grazie Dottoressa!”
“La Dottoressa Consuelo è molto preparata e personalmente il corso è stato molto istruttivo. Sono contenta di aver partecipato e non vedo l'ora di continuare.”
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La diagnosi di ADHD si basa su un’attenta valutazione del bambino da parte di più professionisti interni al nostro team multidisciplinare.
La valutazione diagnostica, diversamente da altri disturbi, non coinvolge soltanto il piccolo paziente, ma anche le persone più prossime su cui la patologia si manifesta in modo più frequente a livello d’interazione.
La diagnosi del bambino/adolescente coinvolgerà quindi genitori e insegnanti: al fine di raccogliere informazioni da fonti multiple che possano essere confrontate per ottenere un quadro quanto più preciso.
Questionari e interviste di analisi, rappresentano un efficace strumento per completare la valutazione sia del bambino sia dell’adolescente.
L’ADHD è un disturbo che può essere riscontrato in età differenti e, se non diagnosticato, attraversa le diverse fasi della vita portando altri piccoli disturbi che se trattati singolarmente non correggono la causa.
I disturbi specifici di apprendimento (DSA), sono un insieme di problematiche nello sviluppo cognitivo e nell’apprendimento scolastico, non imputabili primariamente a fattori di handicap mentale grave e definibili in base al mancato raggiungimento di criteri attesi di apprendimento (per i quali esista un largo consenso) rispetto alle potenzialità generali del soggetto (Cornoldi, 1999, 2007). I disturbi specifici dell’apprendimento sono essenzialmente quattro: la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia; va precisato che il termine “Disturbo Specifico dell’Apprendimento” fa riferimento ad una ben precisa categoria diagnostica, identificata da precisi criteri oggettivi e valutabili, e pertanto va distinto dalla più generica espressione “difficoltà di apprendimento” che include tipologie molto diverse di difficoltà che si possono manifestare nell’ambito scolastico.
I DSA rientrano nei bisogni educativi speciali (BES), ovvero quelle particolari esigenze educative che possono manifestare gli alunni, anche solo per determinati periodi, «per motivi biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta» (Direttiva Ministeriale del 27.12.2012). Tale Direttiva riassume i BES in tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità (tutelati dalla L.104/92), quella dei disturbi evolutivi specifici (tra i quali i DSA, tutelati dalla L.170/2010, e per la comune origine evolutiva anche ADHD e borderline cognitivi), e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
Ritornando ai DSA, La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) definisce i DSA «disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
Dislessia: disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
Disortografia: disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica);
Disgrafia: disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria);
Discalculia: disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri)».
L’essere genitore è una funzione molto complessa che coinvolge aspetti individuali e di coppia. Implica, inoltre, una capacità, da parte del genitore, di ristrutturare il proprio stile educativo in modo dinamico ed evolutivo, in base alle modificazioni legate alla crescita.
Il sostegno genitoriale rappresenta un utile strumento di intervento psicologico al fine di trattare la complessità emotiva, affettiva, relazionale e comunicativa che caratterizza il rapporto con i figli, soprattutto in alcune delicate fasi dello sviluppo.
I percorsi di sostegno genitoriale sono finalizzati al miglioramento della relazione con i figli, gli stili educativi e comunicativi in famiglia per favorire un migliore ambiente di crescita.
Con tali premesse sarà possibile, quindi, anche ripensare a nuove modalità di comportamento, di espressione e confronto con i propri figli.
Gli adolescenti che si trovano in una fase di passaggio tra l’essere dipendente e l’essere indipendente, sia materialmente che intellettualmente.
Questa metamorfosi ha lo scopo di definirsi e di creare una propria identità personale e sociale. Inoltre l’adolescente deve crearsi un ruolo sociale delineato e delle caratteristiche personali.
Questo momento è rappresentato da cambiamenti importanti a livello fisico, fisiologico e di pensiero. Nell’affrontare questi cambiamenti può accadere che l’individuo non veda le risorse dentro di sé per rispondere a queste esigenze di vita. Così può emergere un disagio relazionale, emotivo o alimentare.
Risulta importante soprattutto aiutarlo a scorgere i propri bisogni e trovare modi funzionali per assolverli. Oltre a ciò è fondamentale aiutarlo a scoprire le proprie risorse.
Le statistiche ci dicono che circa il 5% degli studenti delle nostre scuole ha un alto potenziale, ma purtroppo, questo non viene sempre riconosciuto e adeguatamente supportato. Un esempio di fenomeno negativo, legato al mancato riconoscimento dell’alto potenziale di tali bambini/ragazzi, è rappresentato dall’underachievement (discrepanza tra il rendimento scolastico di un bambino e gli indici di capacità, come il Quoziente Intellettivo; Davis e Rimm, 1989) che in molti casi produce drop-out (abbandono scolastico più o meno precoce) e/o problematiche connesse al disagio socio-relazionale.
Il tema della plusdotazione e del potenziale è più che mai attuale, considerato che le Direttive Europee e del nostro Ministero dell’Istruzione (M.I.U.R.) insistono molto sulla necessità di lavorare per creare le condizioni che possano accogliere e favorire al massimo lo sviluppo del nostro capitale umano, ma, invero, il contesto italiano appare attualmente uno dei pochi rimasti, che ancora non dispone di programmi di ricerca e di intervento specifici nel campo della plusdotazione.
Le nostre attività si rivolgono ai ragazzi ma anche alle loro famiglie e agli insegnanti, fondamentali punti di riferimento durante la crescita, con molteplici obiettivi:
Sostenere e aiutare le famiglie
Offrire un servizio di valutazione
Attivare progetti di ricerca
Produrre strumenti e materiali
Divulgare la conoscenza della tematica
Fare rete fra professionisti e famiglie
Organizzare la formazione dei docenti